Ultim’Ora III/081 – A Monaco un “corvo” scuote il principato.
Un migliore utilizzo delle acque sotterranee potrebbe trasformare l’Africa.
Ricercatori “sfatano il mito secondo cui l’Africa sta esaurendo la sua acqua”, ma affermano che le risorse devono essere gestite meglio. (Unesco)
Allarme poliomelite in Africa dopo la rilevazione di un primo caso in Malawi.
Da 30 anni sembrava che la malattia fosse stata definitivamente sconfitta. Un caso di poliomielite in Malawi richiede la vaccinazione di emergenza di 23 milioni di bambini in cinque paesi africani. (Evening Standard)
Tredici soldati uccisi in un attacco jihadista nel Burkina Faso orientale.
A quasi due mesi dal golpe del 24 gennaio, in Burkina Faso tornano le violenze. Un attacco di sospetti jihadisti ha provocato 13 morti e otto feriti tra i militari, vicino al villaggio di Natiaboani, nell’est del Paese. (France 24)
Il collezionista d’arte cino-indonesiano Budi Tek è morto.
La sua fortuna, acquisita con l’allevamento di polli, gli ha permesso di investire nell’arte contemporanea e di aprire un museo a Giacarta e poi un altro a Shanghai. Ansioso di costruire ponti tra le culture, all’approssimarsi della sua morte, ha donato parte della sua collezione al Los Angeles County Museum of Art. Aveva 64 anni. (CNN)
Il Brasile revoca la decisione di bloccare Telegram.
Pavel Durov, fondatore della piattaforma, avrebbe “soddisfatto pienamente” le richieste del giudice della Corte suprema che aveva deciso il blocco e messo in atto misure atte a lottare la disinformazione. (CNN)
I suoi sostenitori definiscono il film, sostenuto dal primo ministro Narendra Modi e dal suo partito, una rappresentazione magistrale e realistica di una tragedia storica. Per i suoi oppositori, è pura propaganda politica diretta ad incitare all’odio anti-musulmano e promuovere la politica nazionalista indù del partito BJP. Il film drammatizza gli eventi relativi all’esodo dei maestri, detti pandit, del Kashmir tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90. (The Indian Express)
Internet: la repubblica di Mauritius sfida il Regno Unito sul nome di dominio “Oceano Indiano”.
Il diritto all’uso dell’indirizzo .io da parte inglese viene contestato perché la Gran Bretagna non ha più alcun diritto legittimo sulle isole Chagos. (The Guardian)
Chili di documenti e miliardi di euro: a Monaco un “corvo” scuote il principato.
Da alcuni mesi, un misterioso sito web divulga documenti riservati, coinvolgendo alte personalità monegasche. Un affare, rivelatore delle lotte per l’influenza in questo micro-stato, sullo sfondo di enormi affari immobiliari: Nel principato verrebbero continuamente costruiti edifici, da demolire subito dopo per poi ricostruiti “più alti, più sfarzosi e più redditizi”. (Le Monde)
In tre settimane, più di 200mila ucraini hanno ricevuto un permesso di soggiorno in questo paese dell’Europa centrale. La situazione è diversa dal 2015, quando si costruivano cortine di filo spinato per evitare l’ingresso di siriani e afgani. (Le Monde)
Il governo ha stabilito per il prezzo del pane un tetto massimo di 11,50 sterline egiziane (€ 0,57) al chilo, mentre l’invasione russa fa impennare i prezzi del frumento. (Egypt Independent)
La guerra ucraina minaccia di provocare una crisi alimentare globale.
La guerra di Putin ha aggravato la crisi dei mercati energetici globali. Ora un’altra crisi più grave si profila all’orizzonte: la mancanza di cibo. Una parte cruciale del grano, del mais e dell’orzo del mondo è bloccata in Russia e Ucraina a causa della guerra, mentre una porzione ancora più grande dei fertilizzanti mondiali è congelata in Russia e Bielorussia. Conseguentemente i prezzi globali del grano sono aumentati del 21%, dell’orzo del 33% e quelli di alcuni fertilizzanti del 40%. A peggiorare la situazione, i coltivatori ucraini non stanno curando le coltivazioni, i produttori europei di fertilizzanti stanno tagliando significativamente la produzione a causa degli alti prezzi dell’energia e gli agricoltori dal Brasile al Texas economizzano sui fertilizzanti con rischi immensi per i prossimi raccolti. (The New York Times)
L’UE si divide sulle sanzioni petrolifere alla Russia.
I ministri degli esteri dell’Unione Europea non riescono a trovare un accordo su se e come imporre sanzioni al redditizio settore energetico russo. Per il rappresentante tedesco, l’Ue è troppo dipendente dal petrolio russo per decidere un embargo, ma l’assedio e il bombardamento russo del porto di Mariupol, che il capo della politica estera dell’UE Josep Borrell ha definito “un enorme crimine di guerra”, spinge verso l’embargo. (Reuters)
La Cina adotterà anche misure mirate per aumentare la fiducia del mercato e mantenere stabile e sano lo sviluppo del mercato dei capitali. (Reuters)
Il generale John C. Aquilino afferma che Pechino sta armando le isole con aerei da combattimento, sistemi antimissile e altre strutture militari. (The Mainichi)
I democratici, che controllano il Senato, vogliono muoversi per confermare Jackson il più velocemente possibile, prima della pausa pasquale di due settimane che inizierà l’8 aprile. (The Washington Post)
Il regolamento obbligherebbe, per la prima volta, centinaia di aziende a rivelare l’entità delle proprie emissioni. Gli oppositori, tuttavia, potrebbero contestare l’autorità della SEC a intervenire in materia climatica davanti alla giustizia ordinaria. (The Washington Post)
Gli Stati Uniti affermano che la repressione in Myanmar dei rohingya musulmani è stata un genocidio.
La decisione è stata assunta sulla base di resoconti confermati delle atrocità di massa sui civili da parte dell’esercito del Myanmar in una campagna diffusa e sistematica contro la minoranza etnica. Questa è l’ottava volta dall’Olocausto che gli Stati Uniti denunciano un genocidio. (Associated Press)
Il sondaggio rivela anche che il 71% degli elettori intervistati ha già preso la propria decisione e che non intende cambiarla. Il 28% afferma che potrebbe cambiare idea. La certezza del voto è dell’83% tra i bolsonaristi e dell’80% tra i sostenitori di Lula. (O Povo)
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