L’Europa orientale sperimenta nuove forme di censura sui media.
Tutta l’Europa orientale, dalla Polonia nel nord alla Serbia nel sud, è diventata un terreno fertile per nuove forme di censura senza più ricorrere alla forza bruta, ma utilizzano strumenti più subdoli ed efficaci per emarginare le voci critiche e orientare l’opinione pubblica (e quindi elezioni) a favore di chi detiene il potere. La Serbia, ad esempio, non imprigiona più, né uccide giornalisti e critici, come succedeva sotto Slobodan Milosevic negli anni ’90, limandosi a distruggere la loro credibilità e a ridurre il loro pubblico. (The New York Times)