Chi tira le fila nella crisi della Repubblica Democratica del Congo?

Un numero allarmante di eserciti africani ha già schierato truppe nella zona del conflitto, che ha una lunga storia di interferenze esterne. La Repubblica Democratica del Congo, vasta quanto due terzi dell’Europa occidentale, fa parte sia del blocco dell’Africa orientale che di quello meridionale. Entrambi i raggruppamenti regionali stanno unendo le forze per cercare di porre fine ai combattimenti. Ma chi sono i principali attori? In primo luogo, il presidente congolese Félix Tshisekedi che vuole riconquistare il territorio perso e accusa il leader ruandese Paul Kagame di aver sostenuto l’M23 con armi e truppe con l’obiettivo di saccheggiare la ricchezza mineraria del paese. Per parte sua, Kagame sostiene che la priorità del Ruanda è distruggere un gruppo armato formato dai responsabili del genocidio hutu, che hanno massacrato i tutsi ruandesi e poi sono fuggiti in quella che oggi è la Repubblica Democratica del Congo orientale. Anche il Burundi è preoccupato perché, se le truppe ruandesi estendono la loro influenza al Sud Kivu, potrebbero destabilizzare il governo di Bujumbura. L’Uganda, infine, non è direttamente coinvolta, ma ha truppe nella Repubblica Democratica del Congo orientale apparentemente per aiutare il governo congolese, in realtà per dare la caccia ai militanti di origine ugandese collegati al gruppo dello Stato islamico. Ma il ruolo dell’Uganda è ambiguo: collabora con i congolesi, ma al contempo fornirebbe supporto all’M23, consentendo di usare il proprio territorio come retrovia e via di rifornimento. [BBC]