Ultim’Ora – VI – 033 –RDC: mentre il gruppo ribelle M23 avanza, un nuovo leader sale sul podio.

Messico: a Culiacán, nel violento Sinaloa, i messicani marciano per la pace e sperano nell’aiuto degli Stati Uniti.

Nello stato di Sinaloa, nel Messico nordoccidentale, molti cittadini affermano che la violenza alimentata dalla droga è così grave che accoglierebbero con favore l’intervento degli Stati Uniti. Nella quarta giornata di manifestazioni, oltre alla pace, chiedono le dimissioni del governatore. [El Informador]

Messico: i dazi di Trump avranno un effetto “catastrofico”: l’economia potrebbe perdere fino al 2%.

Il Peterson Institute for International Economics prevede un calo fino a due punti del tasso di crescita dell’economia messicana. [El Financiero]

Canada: le minacce tariffarie di Trump potrebbero spingere il Canada ad intensificare gli scambi con la Cina, una strategia che potrebbe rivelarsi perdente.

I dazi statunitensi sul Canada entreranno in vigore il primo febbraio per quasi tutti i prodotti; per il petrolio e il gas scatteranno “intorno” al 18 febbraio, afferma Trump. [The Globe and Mail]

Questa volta, la Cina è pronta a rispondere ai dazi di Trump.

Pechino non è la stessa di quando Trump 1.0 entrò in carica e avrà sempre risposte decise. [South China Morning Post]

USA: il Pentagono toglie gli spazi di lavoro nella sezione stampa ai principali organi d’informazione, tra cui NBC News, The New York Times, NPR e Politico.

Ufficialmente la misura serve a fare “roteare” altre testate, tra cui almeno una che non l’aveva chiesto. [NBC]

Trump ordina al dipartimento dell’agricoltura (USDA) di chiudere i siti Web che fanno riferimento alla crisi climatica.

La direttiva potrebbe influenzare le informazioni su decine di programmi, tra cui le iniziative di agricoltura intelligente per il clima. [Politico]

L’amministrazione Trump licenzia il capo dell’Ufficio per la protezione finanziaria dei consumatori.

Rohit Chopra era noto per la sua applicazione rigida delle leggi sulla tutela dei consumatori, ma molti nel settore finanziario giudicavano le sue iniziative come un eccesso di regolamentazione. [The New York Times]

Gli assistenti di Musk bloccano l’accesso ai sistemi informatici federali ai dipendenti dell’Ufficio di gestione del personale.

Gli assistenti di Musk incaricati di dirigere l’agenzia delle risorse umane del governo degli Stati Uniti hanno disabilitato l’accesso dei dipendenti pubblici di carriera ai sistemi che contengono i dati personali di milioni di dipendenti federali. Da quando è entrato in carica, il presidente ha intrapreso un massiccio rinnovamento del governo, licenziando ed emarginando centinaia di dipendenti pubblici con l’obiettivo di ridurre la burocrazia e sostituire i vertici con personale a lui fedele. [Reuters]

India: la popolazione delle tigri è raddoppiata in appena un decennio.

In poco più di un decennio, la popolazione delle tigri ha raggiunto le 3.600 unità, pari al 75% degli esemplari del mondo. Il miracolo è stato possibile salvaguardando i grandi felini dal bracconaggio e dalla perdita di habitat, assicurando la disponibilità di prede, riducendo il conflitto tra uomo e fauna selvatica e aiutando le comunità locali, afferma uno studio pubblicato su Science. [BBC]

Gran Bretagna: dopo cinque anni, la Brexit è più impopolare che mai.

Solo l’11% dei britannici pensa che la Brexit sia stata un successo, mentre una risicata maggioranza (55%), superiore a quella che nel 2016 ha votato per l’uscita, ora vorrebbe rientrare nell’Unione, secondo un sondaggio YouGov. [Semafor]

St. Kitts: 19 corpi trovati in un’imbarcazione di migranti dall’Africa occidentale alla deriva nell’Atlantico.

Le autorità della nazione caraibica orientale di St. Kitts e Nevis indagano sulla scoperta di almeno 19 corpi in un peschereccio alla deriva parzialmente sommerso.  Probabilmente si tratta di migranti nigeriani o camerunesi o del Ghana. Nel 2023, oltre 280.000 persone sono partite via mare dal Nord Africa con un aumento del 58% rispetto al 2022. Tra il 2014 e il 2024, più di 24.506 persone sono morte o sono scomparse sulla rotta del Mediterraneo centrale. [Cameroon Concord]

Gaza: dopo nove mesi, il valico di frontiera di Rafah riapre per consentire ai malati ed ai minori feriti di andare in Egitto.

Il valico verrà controllato dell’Autorità palestinese con la supervisione dell’UE. [The Times of Israel]

Belgio: dopo sette mesi di trattative, l’ex indipendentista fiammingo Bart De Wever sarà il nuovo primo ministro.

Cinque partiti belgi hanno raggiunto un accordo di coalizione per formare un nuovo governo. De Wever sarà il primo nazionalista della regione delle Fiandre olandesi a ricoprire la carica di primo ministro. [Le Soir]

Gli Stati Uniti esortano l’Ucraina a tenere elezioni dopo il cessate il fuoco.

Gli Stati Uniti stanno esortando l’Ucraina a tenere le elezioni, possibilmente entro la fine dell’anno, in particolare se nei prossimi mesi verrà raggiunta una tregua con la Russia. [The Kyiv Independent]

Turchia: Il processo al sindaco di Istanbul testimonia la crescente repressione dell’opposizione turca.

Ekrem Imamoglu, probabile candidato alle prossime elezioni presidenziali, denuncia le minacce del governo,. Ekrem Imamoglu è stato rinviato a processo per le critiche mosse al procuratore generale di Istanbul, Akin Gürlek, e per avere reso pubblico, durante un’affollata conferenza stampa, il nome di un esperto, Satilmis Büyükcanayakin, nominato quasi sistematicamente in tutte le indagini corso contro i sindaci distrettuali di Istanbul. [Le Monde]

Sudan: 54 morti mentre le forze di opposizione RSF attaccano un mercato aperto.

Nell’attacco delle Rapid Support Forces al mercato di Sabrein, nella città di Omdurman, sono anche rimaste ferite almeno 158 persone. [The Guardian]

Myanmar: la giunta militare proroga il proprio mandato di governo di altri sei mesi.

Quattro anni dopo il colpo di stato, il regime militare si prepara per delle elezioni che si annunciano “violente e caotiche”. [Al Jazeera]

Stati Uniti: Ken Martin eletto presidente del Comitato nazionale del partito democratico.

Martin, che è stato presidente del partito del Minnesota e vicepresidente del comitato nazionale del partito democratico, era in lizza col presidente del partito del Wisconsin Ben Wikler e l’ex governatore del Maryland Martin O’Malley. Martin, ben noto agli addetti ai lavori del partito ma con scarsa visibilità nazionale, guiderà i democratici durante la seconda amministrazione Trump. [Diversamente dall’Italia, dove l’essere a capo di un partito è un trampolino per la candidatura a primo ministro, negli USA, il presidente ha prevalentemente il compito di guidare il partito nelle campagne elettorali. Molto spesso la carica viene affidata ad ex governatori o comunque persone che non hanno più interessi di carriera. NdR] [The Washington Post]

Le nazioni arabe respingono il suggerimento di Trump di trasferire i palestinesi da Gaza a Egitto e Giordania.

Egitto, Giordania, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Autorità Nazionale Palestinese e Lega Araba hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui respingono qualsiasi piano di trasferire i palestinesi dai loro territori a Gaza e nella Cisgiordania occupata. [Associated Press]

RDC: mentre il gruppo ribelle M23 avanza, un nuovo leader sale sul podio.

Dopo la presa di Goma, l’uomo emerso dall’ombra per affermare la propria leadership non è stato lo storico capo militare del gruppo M23. Sultani Makenga, il capo ribelle di etnia tutsi, sanzionato sia dagli Stati Uniti che dall’ONU, non è neppure apparso al Serena Hotel di Goma mentre un barbuto Corneille Nangaa, in divisa militare, faceva gli onori di casa. Nangaa, che non è tutsi e ha marcati lineamenti congolesi, ha esposto ai giornalisti il suo piano per la conquista di Kinshasa. Il cambiamento di volti indica chiaramente come l’M23 da gruppo etnico tutsi ora voglia presentarsi come un gruppo nazionalista congolese, nonostante il supporto militare del vicino Ruanda. [Associated Press]

Senegal: migliaia di seguaci di una confraternita musulmana sufi celebrano la prima apparizione pubblica della fondatrice Seydina Limamou Laye, nel 1884.

Vestiti con immacolate vesti bianche per simboleggiare purezza e uguaglianza davanti a Dio, i fedeli hanno riempito le strade che portano alla moschea sulla spiaggia di Yoff, a Nord di Dakar. L’incontro, noto come “La chiamata”, ha segnato il 145mo anniversario della controversa autoproclamazione di Seydina Limamou Laye come mahdi (= profeta). La confraternita Layene, sebbene più piccola rispetto ad altri ordini sufi del Senegal come il Mouride o il Tijan, si distingue per le sue credenze particolari, tra cui l’affermazione che la fondatrice fosse una reincarnazione del profeta Maometto. [Associated Press]

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