Ultim’Ora – V – 143 –  Stati Uniti: il voto di novembre costituirà anche la prima prova del fuoco del sistema elettorale con voto alternativo.

Oltre 10.000 abitanti di Palma di Maiorca protestano contro il sovraffollamento turistico e per il diritto ad un alloggio dignitoso.

Scandendo lo slogan “Maiorca non fa per te” e con striscioni con la scritta ”Basta turismo di massa”, i manifestanti hanno marciato per le vie principali di Palma di Maiorca, la capitale della più grande isola delle Baleari. [Ultima Hora, Baleari]

Da guerrigliero a prigioniero e icona della sinistra latinoamericana, Pepe Mujica esprime le sue riflessioni.

José Mujica, un tempo guerrigliero, prigioniero e poi presidente dell’Uruguay e icona della sinistra latinoamericana, sostiene di essere soprattutto un agricoltore e un amante della natura. Nella sua piccola azienda agricola alla periferia della capitale uruguaiana Montevideo, l’ex presidente, che ha compiuto 89 anni questa settimana, continua a dare da mangiare alle galline e si diverte a girare sul suo trattore. [Reuters]

Hamas respinge la proposta di nuovi negoziati con Israele.

I media israeliani avevano annunciato che i colloqui per il cessate il fuoco a Gaza sarebbero ripresi martedì al Cairo. [Al Jazeera]

Circa 45.000 rohingya fuggono dalle decapitazioni e dagli incendi delle loro case in Myanmar.

Il capo dei diritti delle Nazioni Unite Volker Turk esorta il Bangladesh e gli altri paesi a “fornire una protezione efficace” agli ultimi rifugiati. Gli scontri hanno scosso lo stato di Rakhine da quando i ribelli dell’Arakan Army (AA) hanno attaccato le forze del governo militare, ponendo fine a un cessate il fuoco che durava dal colpo di stato militare del 2021. Il gruppo minoritario musulmano, considerato un corpo estraneo sia dalla maggioranza dei residenti buddisti, sia dal governo che dai rivoltosi, si è trovato in mezzo ai due fuochi contrapposti. [Al Jazeera]

L’esercito israeliano risponde agli attacchi Hezbollah in otto diverse aree del Libano.

L’artiglieria israeliana ha risposto al fuoco in provenienza dalle località libanesi di Matmoura, Wadi Hamoul, Rachaya Al Foukhar e Souaneh. [The Jerusalem Post]

In migliaia in tutto Israele protestano contro il governo Netanyahu e chiedono un accordo sugli ostaggi.

La folla dei manifestanti si è riversata nelle strade delle principali città del paese chiedendo le dimissioni del primo ministro. [Haaretz]

Ucraina: il sistema lanciarazzi HIMARS fornito dagli Stati Uniti è “completamente inefficace” contro la tecnologia di disturbo delle comunicazioni russa.

L’HIMARS, che può lanciare razzi fino a 50 miglia, è stato acclamato fin dall’inizio della guerra come l’ancora di salvezza dell’Ucraina: ora è considerato una zavorra. I russi hanno implementato una sofisticata guerra elettronica e i segnali di disturbo riescono a deviare i missili di oltre dieci metri dal loro bersaglio. Anche le bombe plananti fornite dagli Stati Uniti mancano continuamente gli obiettivi a causa dei disturbi russi. [Business Insider]

Gujarat: 27 morti in un enorme incendio nel lunapark della città di Rajkot.

Un enorme incendio scoppiato sabato sera ha impegnato diverse squadre dei vigili del fuoco per tutta la notte. In un diverso incidente, almeno dieci persone sono morte e più di 60 sono rimaste ferite per un incendio nella zona industriale di Dombivli nel Maharashtra. [Hindustan Times]

Gran Bretagna: i laburisti pensano di allargare il diritto di voto ai sedicenni.

L’iniziativa vedrebbe il più grande cambiamento nell’elettorato dal 1969 ed estenderebbe la possibilità di voto a circa 1,5 milioni di giovanissimi. [The Telegraph]

Burkina Faso: la giunta proroga di cinque anni il regime militare di transizione.

Un decreto firmato sabato dal capitano Traoré sopprime anche le “quote” assegnate ai partiti politici nell’assemblea legislativa transitoria. [Le Monde]

Più di un siriano su quattro vive in condizioni di “estrema povertà”, scrive la Banca Mondiale.

La Banca Mondiale ha pubblicato due nuovi rapporti sulla Siria, da cui emerge che “il 27% degli abitanti, ossia circa 5,7 milioni di individui,  vive in condizioni di povertà estrema”. [Arab News]

Sudafrica: le imminenti elezioni potrebbero non dare a nessun partito la maggioranza.

L’attenzione per le elezioni nazionali in Sud Africa della prossima settimana è concentrata sul destino dell’African National Congress, che secondo i sondaggi, perderà la maggioranza parlamentare per la prima volta, dopo trent’anni di supremazia. [Associated Press]

Stati Uniti: il voto di novembre costituirà anche la prima prova del fuoco del sistema elettorale con voto alternativo.

Il nuovo sistema elettorale dell’Alaska, con primarie aperte e voto alternativo, è stato un modello per coloro che in altri stati sono frustrati dalla polarizzazione politica e dalla sensazione che gli elettori non abbiamo un vero potere elettorale. Utilizzato per la prima volta nel 2022, questo sistema ha contribuito a portare al Congresso il primo nativo dell’Alaska. Ma tale successo potrebbe essere di breve durata: i suoi oppositori vogliono abrogarlo e hanno avviato una battaglia legale per evitare che venga utilizzato nelle elezioni di novembre dell’Alaska. Sempre a novembre, gli elettori di almeno due stati, Oregon e Nevada, a maggioranza democratica, decideranno se adottarlo, mentre nell’Idaho, profondamente conservatore, alcuni gruppi sperano di ribaltare il divieto di voto alternativo approvato lo scorso anno dalla maggioranza repubblicana. Misure che propongono il voto alternativo, noto anche come voto con scelta classificata, sono in corso anche in Colorado e nel Distretto di Columbia. [Associated Press]

Un’impronta di 3,6 milioni di anni, lasciata dal nostro più antico antenato conosciuto, rischia di svanire per sempre.

Le impronte di Laetol,i sul confine meridionale delle pianure del Serengeti in Tanzania, sono le più antiche impronte conosciute dei nostri primi antenati umani e la prima prova di un ominide che cammina in posizione eretta. Ora corrono il rischio di essere cancellate dell’erosione dovuta all’aumento delle tempeste e delle precipitazioni. [CNN]

L’ultima grande moschea in stile arabo in Cina ha perso le sue cupole.

L’ultima grande moschea della Cina ad aver mantenuto il caratteristico stile arabo ha perso le sue cupole e i suoi minareti sono stati radicalmente modificati, segnando quello che secondo gli esperti è il completamento della campagna quinquennale di cinesizzazione. La Grande Moschea di Shadian, una delle moschee più grandi e maestose della Cina, domina la cittadina da cui prende il nome nella provincia sud-occidentale dello Yunnan. [The Guardian]

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