Ultim’Ora  – IV/273 – Elezioni in Slovacchia: il partito filorusso vince, ma ha bisogno del partito filoeuropeo per formare una maggioranza.

Il caldo estremo in appena tre giorni ha ucciso più di 100 delfini rosa in Amazzonia.

Pescatori e ambientalisti stanno lottando per salvare questi animali. [Correio da Manhã]

13 morti, 1 disperso e 21 sopravvissuti in un disastro minerario a Chegutu, nella provincia del Mashonaland Occidentale dello Zimbabwe.

!3 minatori sono morti nel crollo di un pozzo nella miniera d’oro di Bayhorse a Chakari, nel distretto di Chegutu. [New Zimbabwe]

Attacco kamikaze contro la capitale turca: militanti curdi ne rivendicano la responsabilità.

Due kamikaze si sono fatti esplodere davanti al palazzo del governo turco ad Ankara. Un gruppo militante curdo ha rivendicato la responsabilità dell’attacco che le autorità vogliono attribuire al PKK. [Arab News]

Polonia: quasi un milione di persone partecipa ad una manifestazione dell’opposizione a pochi giorni dalle elezioni parlamentari.

Centinaia di migliaia di persone hanno partecipato a una marcia dell’opposizione nella capitale della Polonia, in vista di un voto che potrebbe determinare il suo futuro nell’Unione Europea. [Deutsche Welle]

Elezioni in Slovacchia: il partito populista vince, ma ha bisogno di alleati per formare una maggioranza.

Il partito populista filo-russo Smer-SSD dell’ex primo ministro Robert Fico ha vinto le elezioni parlamentari slovacche con quasi il 24% dei voti. Il partito liberale progressista della Slovacchia, che le rilevazione all’uscita dei seggi davano vittorioso, ha ottenuto circa il 17%, mentre il partito filoeuropeo Hlas, che potrebbe decidere chi formerà il prossimo governo, si è classificato terzo con il 15%. Fico era stato costretto a dimettersi dalla carica di primo ministro in seguito all’omicidio del giornalista investigativo Jan Kuciak nel 2018. [BBC]

Il presidente nigeriano Tinubu annuncia un aumento salariale provvisorio per i dipendenti pubblici di basso livello.

Celebrando il 63esimo anniversario dell’indipendenza del paese, Bola Ahmed Tinubu ha annunciato un aumento temporaneo dei salari nell’ambito di una serie di misure volte ad attutire l’impatto delle riforme sui cittadini e ad evitare uno sciopero proclamato della funzione pubblica per martedì. [Nigerian Tribune]

Cina e Germania vogliono rafforzare le relazioni bilaterali.

La Germania ha accolto con favore la dimostrazione di sostegno da parte della Cina al programma del G20 di ristrutturazione del debito dei paesi più poveri in una dichiarazione congiunta a conclusione degli incontri di Francoforte sui rapporti economici bilaterali. [China Daily]

Un’isola, un tempo nota solo per il guano degli uccelli, i ratti famelici e le capre, è diventata un santuario per specie in via di estinzione.

Redonda, un’isola vulcanica disabitata che fa parte di Antigua e Barbuda, un tempo era considerata soltanto una fonte di guano per uso agricolo. Poi è stata invasa da capre selvatiche e migliaia di ratti neri. Dopo anni di tentativi di rivalutazione, la piccola isola caraibica ora è un rifugio naturale per migliaia di specie minacciate. [New York Post]

I cittadini indiani avranno un’altra  settimana di tempo per cambiare 1,7 miliardi di dollari in vecchie banconote prima che vengano ritirate dalla circolazione.

La scadenza è stata prorogata al 7 ottobre, ma lo scambio o il deposito può avvenire solo presso 19 uffici della banca centrale indiana. [The Times of India]

Le piogge monsoniche in India hanno toccato il livello più basso degli ultimi cinque anni a causa d’El Niño.

Ogni anno il monsone apporta quasi il 70% della pioggia di cui l’economia indiana ha bisogno per irrigare i raccolti e ricostituire i bacini idrici e le falde acquifere. Quest’anno, la metà dei terreni agricoli della nazione più popolosa del mondo non sono irrigati, il che rende le piogge monsoniche ancora più vitali per la produzione agricola. [The Tribune]

Le vittime di un massacro in Bolivia riceveranno un risarcimento finanziario 20 anni dopo i fatti.

L’ex presidente Gonzalo Sánchez de Lozada e il suo allora ministro della difesa risarciranno le famiglie dei manifestanti assassinati a El Alto nel massacro dell’“Ottobre Nero” del 2003, in cui morirono 58 manifestanti antigovernativi . Gonzalo Sánchez de Lozada e Carlos Sánchez Berzaín sono stati ritenuti civilmente responsabili del massacro e condannati a risarcire le famiglie delle vittime.  [El País]

Tredici morti a Murcia nell’incendio di tre noti locali notturni del locale quartiere delle movida.

I servizi di soccorso continuano le ricerche, perché molte altre persone risultano disperse. [El Mundo]

Il Vietnam arresta il capo d’un centro di ricerca sull’energia, ma questo è solo l’ultimo arresto di un esperto ambientale.

Ngo Thi To Nhien è detenuto con l’accusa di “appropriazione di documenti”. [The Guardian]

Nel Regno Unito, la battaglia decisiva di Rishi Sunak per rimanere in sella.

Il primo ministro britannico, succeduto a Liz Truss un anno fa, ha cercato di pacificare il partito conservatore, la cui conferenza annuale si è aperta domenica. La sua sfida è salvare il partito dalla sconfitta annunciata alle elezioni generali del 2024, dopo anni caotici segnati dalla successione di ben quattro primi ministri tory. [Le Monde]

L’ex presidente delle Maldive in prigione è stato passato agli arresti domiciliari non appena il candidato del suo partito ha vinto la presidenza.

L’ex presidente delle Maldive Abdulla Yameen è stato trasferito dal carcere agli arresti domiciliari su richiesta  del  suo successore Mohamed Muizzu, il quale così ha mantenuto una promessa fatta durante la campagna elettorale. Yameen sta scontando una pena detentiva per corruzione e riciclaggio di denaro durante la sua presidenza dal 2013 al 2018. Tecnicamente il suo trasferimento è stato ordinato dal presidente uscente Ibrahim Mohamed Solih su richiesta del presidente eletto. [Associated Press]

La marina senegalese intercetta due barconi con 262 potenziali migranti.

Negli ultimi giorni i barconi intercettati sono cinque con oltre 600 persone, tra cui 26 donne e 13 minori. [Reuter]

La coalizione di governo del Congo propone Tshisekedi per il voto di dicembre.

Il presidente della Repubblica Democratica del Congo Felix Antoine Tshisekedi è stato ufficialmente candidato per le elezioni presidenziali del 20 dicembre dalla sua coalizione politica al potere, l’Unione Sacra.

Tshisekedi briga per  un secondo mandato nella grande nazione africana, primo fornitore di cobalto e terzo produttore di rame, dopo aver vinto un contestato primo mandato nel 2018. Il suo governo è stato impantanato nelle difficoltà economiche, la pandemia, dalle epidemie di Ebola e la persistente insicurezza, in particolare nella parte orientale, dove il rinascente gruppo ribelle M23 ha conquistato vaste aree di territorio portando alla rottura delle relazioni con il vicino Ruanda. [Reuter]

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