Ultim’Ora  – IV/272 – Nella guerra dei droni l’Ucraina inciampa in un ostacolo: la Cina.

Il candidato filocinese dell’opposizione Mohamed Muizzu verso la vittoria nel ballottaggio presidenziale delle Maldive.

Le elezioni si erano trasformate in un referendum virtuale su quale potenza regionale,  India o Cina, avrà la maggiore influenza nella nazione dell’arcipelago dell’Oceano Indiano. Il presidente in carica Ibrahim Mohamed Solih ha raccolto il 46,1% dei voti mentre  Muizzuè, fortemente pro-Cina, è al 53,8%, [Mihaaru News]

Guatemala: la procura sequestra i verbali delle elezioni presidenziali detenuti dal tribunale elettorale .

Dopo momenti di alta tensione  nella sede del Tribunale Supremo Elettorale del Guatemala, nonostante la resistenza dei magistrati, i membri della Procura hanno prelevato con la forza i verbali delle elezioni presidenziali del primo e del secondo turno delle elezioni presidenziali, dalle quali è uscito vincitore Bernardo Arévalo. Il presidente eletto ribadisce le sue denunce di tentativo di “colpo di stato”. [El Mundo]

Migliaia di salmoni sono fuggiti da un allevamento ittico islandese. Le conseguenze potrebbero essere  disastrose.

Un’enorme fuga di pesci d’allevamento in agosto potrebbe devastare le popolazioni locali di salmoni allo stato libero. [The Guardian]

Quasi tutti gli abitanti di etnia armena hanno lasciato il Nagorno-Karabakh.

Il governo armeno afferma che 100.000 persone sono fuggite da quando l’Azerbaigian ha preso il controllo della regione separatista. [The Guardian]

“L’Azerbaigian ha fame di altra terra”: gli armeni temono che l’invasione non si fermi.

Dopo il successo nel Nagorno-Karabakh, secondo la gente del posto, Baku potrebbe tentare di conquistare altri territori. [The Guardian]

Annettendo il Karabakh, il presidente dell’Azerbaigian intendeva vendicare suo padre.

Al potere da due decenni e con una guerra già alle spalle, il presidente Ilham Aliyev aveva spesso parlato di riportare l’enclave montuosa del Nagorno-Karabakh sotto il pieno controllo dell’Azerbaigian dopo che i suoi abitanti di etnia armena si erano staccati da Baku all’inizio degli anni ’90. Ora “Aliyev sta completando qualcosa che suo padre non ha potuto fare perché non aveva più tempo a disposizione”. [Reuters]

Il ministero degli esteri cinese accusa  gli Stati Uniti di essere un “impero di menzogne”.

Il capo della diplomazia cinese si scagliava contro un rapporto del Dipartimento di Stato americano che accusa Pechino di investire miliardi di dollari  nella manipolazione delle informazioni. In particolare, il rapporto sostiene che Pechino manipola i media globali attraverso la censura, la raccolta di dati e l’acquisto segreto di agenzie di stampa straniere. [Reuters]

Gli stati indiani del Karnata e del Tamil Nadu sono in guerra per la spartizione  delle acque del fiume Cauvery.

Gli agricoltori che lamentano  la siccità nello stato meridionale del Karnataka, hanno iniziato uno sciopero per protestare contro la condivisione dell’acqua del Cauvery che attraversa anche il vicino stato del Tamil Nadu. Da tempo la disputa era approdata nei tribunali. La Corte Suprema recentemente  ha intimato al Karnataka di rilasciare quotidianamente 680 metri cubi d’acqua al secondo per 15 giorni. Ne sono seguite proteste di piazza, con chiusura di scuole, università, aeroporto  e perfino  il polo tecnologico indiano di Bangalore. Il conflitto per il Cauvery tra Tamil Nadu e Karnataka riemerge ogni volta che si verifica una carenza nel monsone di sud-ovest nella regione. [The Economic Times]

La Russia rischia di perdere la guerra nel Mar Nero contro l’Ucraina, che non possiede neppure una vera flotta.

A luglio la Russia ha militarizzato il Mar Nero, minacciando le navi commerciali e i porti dell’Ucraina. In mancanza di grandi navi da guerra, all’Ucraina è rimasto solo il ricorso ai droni marittimi e ai missili da crociera, ma proprio grazie a queste armi Kiev è riescita ad aumentare gli attacchi contro obiettivi di primari della flotta russa del Mar Nero. [Insider]

Nella guerra dei droni l’Ucraina inciampa in un ostacolo: la Cina.

Diversamente da ogni altro conflitto nella storia umana, quella in Ucraina è diventata una guerra di droni. Ciò significa una crescente dipendenza dai fornitori di questi veicoli volanti, in particolare dalla Cina. Mentre l’Iran e la Turchia producono i grandi droni militari utilizzati da Russia e Ucraina,quelli di largo consumo a basso costo, prodotti soprattutto in Cina, hanno conferito a Pechino un’influenza occulta sullo svolgimento della guerra. Per procurarsi i droni di cui ha bisogno, l’Ucraina ha dovuto affrontare non pochi ostacoli che stanno diventando quasi insormontabile  da quando la Cina ha deciso di limitare l’esportazione di componenti di droni a partire dal primo settembre. [The New York Times]

Quattro ufficiali arrestati in Burkina Faso dopo lo sventato tentativo di colpo di stato contro la giunta golpista.

Altri due ufficiali sarebbero “in fuga”, secondo una dichiarazione della procura presso il tribunale militare della capitale Ouagadougou. [CNN]

Un attacco suicida in un negozio di tè nella capitale della Somalia uccide almeno sette persone.

Il gruppo Al-Shabab ha rivendicato l’attacco, avvenuto il giorno dopo un’autobomba mortale a Mogadiscio. [Al Jazeera]

La Cina progetta una megacostellazione, G60 Starlink, con 12.000 satelliti per rivaleggiare con il programma americano SpaceX.

La nuova megacostellazione satellitare fornirà servizi internet a banda larga in competizione con Starlink di SpaceX. [South China Morning Post]

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