Ultim’Ora  – IV/97 – A Pechino, Emmanuel Macron non riesce a convincere Xi Jinping.

Nigeria: gruppi di pastori fanno irruzione nella comunità di Benue, uccidendo un poliziotto e altri 45 persone.

Sospetti pastori armati hanno scatenato una carneficina contro la comunità Umogidi del distretto di Entekpa Adoka nell’area del governo locale di Otukpo nello stato di Benue, il giorno dopo che altri  sospetti pastori hanno attaccato la comunità e ucciso tre persone. Il giorno precedente era stata attaccata anche la comunità Igbobi nella vicina Apa Local Government Area dello stato, con tre persone uccise. [Punch]

L’amministrazione statunitense valuta un’azione contro l’azienda di sicurezza informatica russa Kaspersky Lab.

Kaspersky da tempo viene accusata di rappresentare una minaccia per la sicurezza degli Stati Uniti e i regolatori hanno già vietato l’uso del suoi software da parte del governo federale. Se si concretizzerà, l’iniziativa potrebbe diventare un banco di prova sul ruolo crescente del dipartimento del commercio nel controllo delle minacce straniere  in rete a cominciare da Tic toc. [The Wall Street Journal.]

L’Azerbaijan arresta sei persone per “complotto golpista” fomentato dall’Iran.

L’Iran, a sua volta, da tempo accusa l’Azerbaigian di fomentare sentimenti separatisti all’interno del suo territorio. [The Hindu]

I giornalisti indiani denunciano la censura del governo sulle notizie in rete.

L’associazione nazionale dei giornalisti è profondamente preoccupata dal controllo delle informazioni in rete attraverso una sedicente autorità per la verifica dei fatti. Una recente legge sancisce l’obbligo delle piattaforme di “non pubblicare, condividere o ospitare informazioni false o fuorvianti” sul governo. [The Economic Times]

La Tunisia sull’orlo del collasso economico dopo che il presidente autocrate respinge i “diktat” del FMI per un prestito da due miliardi di dollari.

Indebitata per circa l’80 per cento del pil, la nazione mediterranea ha ottenuto, nel mese di ottobre, un accordo di massima con l’Fmi per un prestito di quasi due miliardi di dollari. Secondo il capo dello stato, le condizioni imposte dall’Fmi porteranno «solo a un ulteriore impoverimento». [Financial Times]

Il sarcofago di Ramses II, possibile faraone dell’Esodo, esposto a Parigi.

La Francia ottiene con un raro prestito il sarcofago quale ringraziamento per i suoi sforzi del 1976 per preservare la mummia reale, che tuttavia rimane in Egitto perché una legge ne vieta il trasferimento all’estero. Ramses II, noto anche come Ramses il Grande, governò per più di 60 anni durante il XIII secolo a.C., realizzando  importanti conquiste militari e costruzioni monumentali, ma trovando anche il tempo di generare oltre 100 figli. Il suo regno è comunemente associato alla figura di Mosè e all’esodo biblico dopo anni di schiavitù. [The Times of Israel]

Irlanda: le donne che hanno contribuito a concludere l’accordo del Venerdì Santo sono state finalmente riconosciute. Con 25 anni di ritardo.

Mo Mowlam e altre donne partecipanti ai colloqui hanno sopportato “sessismo e disprezzo” al fine di fare procedere i colloqui che hanno condotto allo storico accordo. [The Guardian]

Otto filippini si lasciano inchiodare alle croci mentre riprendono le rievocazioni tradizionali della crocifissione.

I turisti accorrono nelle Filippine per assistere alle crocifissioni nel nord di Manila, nonostante i leader della chiesa disapprovino questa pratica. [The Manila Times]

I cartelli della droga italiani schermano i pagamenti dietro alcune banche ombra cinesi.

Le organizzazioni criminali che operano in Italia utilizzano sempre più reti ombra di intermediari cinesi senza licenza per nascondere i pagamenti internazionali.  In Italia, le autorità denunciano un’anomala crescita delle reti di trasferimento di denaro, che operano senza lasciare tracce. Il sistema prevede il deposito di una somma presso un operatore in un paese mentre un altro agente della stessa rete in altre parti del mondo paga l’importo equivalente al beneficiario. [Reuters]

Accogliendo Macron in pompa magna, Xi corteggia la Francia per “contrastare” gli Stati Uniti.

Xi Jinping ha riservato al presidente francese Emmanuel Macron un’accoglienza insolitamente sontuosa. [Reuters]

A Pechino, Emmanuel Macron non riesce a convincere Xi Jinping a fare un gesto per l’Ucraina.

Il presidente francese ha cercato inutilmente di convincere il suo omologo cinese a “riportare la Russia alla ragione”. Ma Xi non ha scalfito minimamente il favore mostrato da Pechino nei confronti di Mosca. [Le Monde]

Guerra in Ucraina: cosa si sa della fuga di documenti riservati del Pentagono.

I documenti, condivisi su Twitter e Telegram, sembrano autentici, ma alcuni sono stati alterati per presentare la situazione russa in una luce più favorevole. [The New York Times]

Un ex militare salvadoregno arrestato negli Stati Uniti per la sua partecipazione al massacro di El Mozote.

Nel 1981 membri dell’esercito del paese centroamericano hanno ucciso quasi 1.000 contadini nel peggior massacro militare delle Americhe. [El País]

Un contestato voto nel Tennessee segna l’ultima mossa repubblicana per soffocare il dissenso.

La drammatica espulsione da parte dei repubblicani del Tennessee di due parlamentari democratici che si erano schierati a favore del controllo delle armi dopo un omicidio di massa è l’ultima strategia dei leader statali repubblicani per soffocare il dissenso e consolidare la propria base di potere. In Montana, Texas, Florida e altrove, i repubblicani hanno adottato altre tecniche per mettere a tacere l’opposizione, erodendo pericolosamente gli ideali democratici del paese. [The Washington Post]

Come la progressista Danimarca è diventata il volto della sinistra anti-immigrati.

“Zero asilo”. “Rimandiamoli in Siria”. Gli slogan sembrano la retorica dell’estrema destra, ma in questo ricco stato sociale scandinavo sono diventati il sentimento comune. La Danimarca, colta e progressista, è profondamente scettica nei confronti dei richiedenti asilo. La prima ministra Mette Frederiksen, socialdemocratica di centrosinistra, propone una politica di “accoglimento zero” e vuole che l’Unione Europea crei centri di raccolta lontano dal suo paese. [The Washington Post]

Dopo che il Burkina Faso ha estromesso i francesi, potrebbe arrivare i russi della Wagner.

Poche settimane dopo che la giunta del Burkina Faso ha estromesso centinaia di truppe francesi, le autorità del Burkina Faso hanno chiesto alle miniere del paese di consegnare quasi 30 milioni di dollari in oro per “necessità pubbliche”. Non è chiaro come sia stato utilizzato questo oro, ma alcuni sospettano che potrebbe essere servito per assumere mercenari dal gruppo Wagner che è già radicato in altri paesi africani in difficoltà come il Mali e la Repubblica Centrafricana. [Associated Press]

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