La fuga di informazioni dei cosiddetti “file Vulkan” rivela le tattiche di guerra informatica globale e interna di Putin.
Oltre 5.000 pagine di documenti di un subfornitore con sede a Mosca offrono scorci insoliti sulla pianificazione e la formazione dei servizi di sicurezza, tra cui il famigerato gruppo di pirateria informatica Sandworm. I programmatori di Vulkan hanno lavorato per le agenzie militari e i servizi segreti russi per supportare operazioni di pirateria, addestrare agenti prima degli attacchi alle infrastrutture nazionali, diffondere disinformazione e controllare sezioni di Internet. La fonte ha condiviso i dati e ulteriori informazioni con la startup investigativa Paper Trail Media con sede a Monaco. Per diversi mesi, giornalisti di 11 testate, tra cui il Guardian, il Washington Post e Le Monde (ma nessuna testata italiana), hanno indagato su questi archivi nel quadro di un consorzio guidato da Paper Trail Media e Der Spiegel. [The Guardian]