Ultim’Ora III/283 – Una manifestazione di protesta anti-Xi a Pechino sul cavalcavia Sitong sciocca la Cina.

Il parlamento turco approva una durissima legge per “combattere la disinformazione”.

la nuova normativa sulla “disinformazione” consente di incarcerare i giornalisti fino a tre anni. Le organizzazioni per la libertà di stampa avvertono che il disegno di legge “metterà la museruola al dibattito pubblico” in vista delle elezioni generali del prossimo anno. [Hürriyet]

Finalmente il parlamento iracheno ha eletto un presidente e questo ha potuto incaricare un primo ministro.

Il neopresidente Abdul Latif Rashid ha nominato Mohammed Shia al-Sudani primo ministro dopo un anno di disordini alimentati dallo schieramento sadrista, ma la scelta è ferocemente contrastata dai sostenitori del potente leader sciita Muqtada al-Sadr. [Al Jazeera]

Le proteste giovanili dell’Iran alimentano l’incertezza tra le élite politiche.

Mentre alcuni insistono che i disordini alla fine si esauriranno, altri avvertono che in gioco c’è qualcosa di più profondo. [The Guardian]

Un’anziana detenuta tedesca di 75 anni sarebbe a capo di un gruppo terroristico di estrema destra.

L’insegnante in pensione Elisabeth R. è sospettata di essere il “cervello ideologico” di una gruppo che pianificava rapimenti e attacchi alle centrali elettriche. [The Guardian]

Sgomento per il blocco della produzione  d’uno dei due vaccini chiave  contro il colera .

Lo  stop alla produzione del vaccino Shanchol allarma l’OMS mentre si accendono nuovi focolai globali “senza precedenti”. [The Guardian]

Australia: migliaia di persone evacuate per le improvvise inondazione negli stadi di Victoria, Nuovo Galles del Sud e Tasmania.

Il fiume Maribyrnong ha rotto gli argini a Melbourne; nel NSW i residenti di Forbes e Wagga Wagga hanno abbandonato le abitazioni; precipitazioni record  si sono abbattute sulla Tasmania, [ABC]

Inondazioni in Nigeria: centinaia di morti e oltre 1,4 milioni di sfollati.

Più di 1,4 milioni di persone sono state evacuate e circa 500 persone morte nelle peggiori inondazioni che la Nigeria abbia visto nell’ultimo decennio.  [CNN]

Per Liz Truss un’altra umiliante inversione di marcia.

Per restare a galla la premier licenzia il cancelliere e revoca il pacchetto di tagli alle tasse che ha fatto crollare la sterlina. Jeremy Hunt è il nuovo cancelliere. [The Independent]

Le poco note armi “intelligenti” che potenziano la resistenza ucraina.

Javelin, Caesar, Himars… Questi nomi emblematici e molte altre munizioni spiegano la forza dell’esercito di Kiev. [Le Monde]

Punire gli scienziati che disinformano?

Il direttore della rivista Science, H. Holden Thorp  è furioso. Con un editoriale al vetriolo,ha  lanciato una bomba contro colleghi, accademici come lui, e contro il College of Medicine dell’Università della Florida. Motivo: l’assunzione di un Joseph Lapado, un autore e divulgatore di bufale salito agli onori della cronaca con le sue sparate sul covid, le false informazioni sull’efficacia dell’idrossiclorochina come trattamento per l’infezione, o dichiarazioni ambigue o addirittura menzognere sui vaccini. Senza ombra di dubbio, si può affermare che molti sono morti a causa di comportamenti rischiosi, come il rifiuto dei vaccini o la convinzione dell’efficacia miracolosa dell’idrossiclorochina. [Science]

L’udienza della commissione sul sei  gennaio mostra che Trump sapeva di aver perso, anche se affermava il contrario.

Le prove raccolte ritraggono un presidente con  un piano premeditato per rifiutarsi di cedere il potere indipendentemente dai risultati elettorali. [The Washington Post]

Una manifestazione di protesta anti-Xi a Pechino sul cavalcavia Sitong sciocca la Cina.

Le immagini di una rarissima protesta individuale a Pechino per chiedere libere elezioni, la fine della rigida politica “zero covid” e la rimozione del “dittatore” Xi Jinping, alla vigilia dell’Assemblea politica che dovrebbe prolungarne  il governo per almeno altri cinque anni è stata immediatamente censurata dalle autorità. Censurata, ma non cancellata. L’autore è ancora sconosciuto. Le foto si sono diffuse rapidamente sulle reti sociali occidentali, ma sono state rapidamente rimosse dalle piattaforme cinesi. I messaggi contenenti le parole “Pechino”, “ponte” o “Haidian” sono rigorosamente controllati e una canzone che cita il nome del ponte è stata rimossa dai servizi di streaming, secondo l’Associated Press. [The Washington Post

Quali dirigenti anziani riappariranno al congresso nazionale del Partito Comunista Cinese? Ed è solo vetrina?

Gli anziani del partito sono “buoni per la vetrina”. Ma il vero potere risiede nel Comitato permanente del Politburo. [South China Morning Post]

Il più giovane alto generale cinese è pronto a ricoprire un ruolo chiave nella strategia dell’esercito cinese.

Secondo alcuni indizi video e una fonte vicina ai militari, Liu Zhenli è stato incaricato di dirigere il dipartimento di stato maggiore cinese. L’ex comandante delle forze di terra dell’Esercito popolare di liberazione è un eroe di guerra altamente decorato che ha combattuto nei conflitti di confine sino-vietnamiti. [South China Morning Post]

“È stata una carneficina”: come le forze di sicurezza hanno represso l’Iran sudorientale.

Un’analisi del New York Times dei racconti e dei video dei testimoni rivela la mattanza di Zahedan durante la preghiera del venerdì, con materassini gonfiabili usati come barelle e i cadaveri accatastati nelle auto. [The New York Times]

Come le bugie elettorali hanno preso il sopravvento sul partito repubblicano statunitense.

Centinaia di candidati repubblicani hanno messo in dubbio o diffuso informazioni errate sulle elezioni del 2020. Insieme rappresentano una crescente quota del Partito Repubblicano e una potenziale minaccia per la democrazia americana. Più di 370 repubblicani in corsa per gli  uffici su cui si voterà a novembre hanno messo in dubbio pubblicamente i risultati delle elezioni del 2020 nonostante le prove schiaccianti del contrario. Questi candidati rappresentano un sentimento che si sta diffondendo nel partito repubblicano, infrangendo un principio fondamentale della democrazia: che gli elettori decidono col loro voto ei candidati ne accettano i risultati elettorali. [The New York Times]

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