Ultim’Ora III/134 – La crisi del latte in polvere preoccupa le famiglie americane.

Le chiese di Hong Kong non sono più vietate, ma Pechino stringe la presa sul dissenso.

Mercoledì, la polizia di sicurezza nazionale di Hong Kong ha arrestato il cardinale Joseph Zen, 90 anni, accusandolo di essere  coinvolto nella gestione di un fondo di aiuti umanitari che ha finanziato degli attivisti incarcerati. Il governo della città afferma che gli arresti “non hanno assolutamente nulla a che fare” con la religione. La sempre più pesante repressione di tutte le forme di protesta sociale, tuttavia, è chiaramente avvertita anche dalle chiese, una spina dorsale dell’attivismo, un tempo vivace della città, e i suoi spazi religiosi ora sono posti sotto il controllo statale come nel resto della Cina . (The Washington Post)

Tre giorni dopo aver mancato l’inaugurazione della nuova sessione del parlamento per ragioni di salute,  Elisabetta non rinuncia all’esposizione equina alla quale partecipano i suoi cavalli.

Mentre la folla applaudiva, la regina è rimasta in macchina a guardare i suoi cavalli. A leggere ai parlamentari il suo discorso, aveva inviato, il principe Carlo. (Daily Mail)

La carenza di latte in polvere ai genitori americani sta costando molto.

La penuria è iniziata a novembre, quando nei supermercati circa l’11% dei marchi popolari era esaurito. All’8 maggio, il 43% del latte artificiale era esaurito presso la maggior parte delle catene degli Stati Uniti a causa di richiami per problemi di sicurezza e le tensioni nella catena di approvvigionamento. Catene come CVS, Target e Walmart hanno fissato dei limiti di acquisto, ma Hensley denuncia truffe sui prezzi da parte dei venditori in rete ai quali la merce non mancava. (USA Today)

L’Assemblea dell’Irlanda del Nord paralizzata dal Partito Unionista Democratico (in inglese Democratic Unionist PartyDUP).

Il capo del partito Jeffrey Donaldson conferma che il DUP non nominerà il suo capogruppo, impedendo all’assemblea di riunirsi e nominare il primo ministro e il suo vice. Lo Sinn Féin accusa il DUP di “tenere la l’assemblea in ostaggio”. La paralisi dell’assemblea accresce le tensioni per la controversia tra Londra e Bruxelles. (The Irish Times)

La Croazia nell’eurozona: ampio sì del parlamento.

La Croazia ha imboccato anche formalmente il percorso che dovrebbe portare il paese nell’eurozona. Con 117 voti a favore, tredici contrari e un astenuto, il Sabor ha infatti approvato la Legge sull’introduzione dell’euro nel paese. La moneta unica europea dovrebbe diventare la valuta ufficiale in Croazia il primo gennaio prossimo, ma fin dal 5 settembre prossimo i prezzi dovrebbero essere espressi sia in kune che in euro, per dare modo ai cittadini di abituarsi gradualmente alla nuova realtà. (La Voce del popolo)

La guerra in Ucraina riaccende la corsa alle armi ipersoniche.

Il Pentagono ritiene che dall’inizio del conflitto ucraino, oltre a quello pubblicizzato a metà marzo, la Russia abbia lanciato tra 10 e 12 missili ipersonici. (Le Monde)

In Portogallo suscita scandalo l’affidamento di profughi ucraini a un’associazione filorussa.

Secondo il settimanale Expresso, nel comune di Setubal, l’associazione russa Edintsvo si è servita del suo ruolo per raccogliere informazioni sulle famiglie dei profughi rimasti in Ucraina. (Le Monde)

Prigionieri russi torturati in Ucraina: un video verificato da “Le Monde” accusa un battaglione di volontari ucraini.

L’analisi del video da parte di “Le Monde” e di investigatori indipendenti mostra soldati ucraini che sparano a prigionieri russi. La presenza dell’unità sulla scena degli abusi è stata confermata. (Le Monde)

Il traffico marittimo russo rimane frenetico mentre le sanzioni ancora non mordono.

Quando l’Unione Europea riuscirà a introdurre un divieto sul petrolio russo, la situazione potrebbe cambiare in modo significativo. Finora i dati mostrano che il commercio con la Russia si è ridotto, ma non paralizzato. (The New York Times)

Le criptovalute si liquefanno in una “tempesta perfetta” di sconforto e panico.

La forte ondata di svendite di questa settimana illustra chiaramente i rischi delle valute digitali sperimentali non regolamentate. (The New York Times)

Non pochi soldati russi rifiutano di combattere in Ucraina.

Le truppe dicono di no agli ufficiali, sapendo che la punizione è leggera perché giuridicamente la Russia non è in guerra. I militari che rifiutano di combattere in Ucraina possono essere licenziati ma non perseguiti. “Centinaia e centinaia” di soldati si rivolgono ad un collettivo di legali per consigli su come evitare di essere mandati a combattere. Tra loro ci sono 12 militari della città russa di Krasnodar, nel sud della Russia, subito licenziati dopo essersi rifiutati di andare al fronte. (The Guardian)

Gli Stati Uniti hanno emesso segretamente un’ingiunzione giudiziaria per accedere ai tabulati telefonici d’una giornalista del Guardian.

Il giornale denuncia il metodo del dipartimento di giustizia per ottenere informazioni sui contatti di  Stephanie Kirchgaessner al fine di scoprire la fonte delle sue notizie. (The Guardian)

Il leader turco dice no all’adesione di Finlandia e Svezia alla NATO.

Recep Erdogan ha giustificato la sua opposizione citando il presunto sostegno della Svezia e di altri paesi scandinavi ai militanti curdi e ad altri gruppi che la Turchia considera terroristi. (Associated Press)

Manifestanti armeni bloccano il palazzo del governo nel tentativo di spingere il primo ministro alle dimissioni.

Nell’ultima di una serie di proteste, migliaia di manifestanti hanno bloccato l’accesso agli edifici governativi della capitale Yerevan chiedendo le dimissioni del primo ministro. La pressione contro Nikol Pashinyan è aumentata da quando questi ha avviato un processo di normalizzazione delle relazioni con l’Azerbaigian, che ha sconfitto l’Armenia, nel 2020. (Reuters)

L’Autorità Palestinese rifiuta di consegnare il proiettile che ha ucciso la giornalista Shireen Abu Akleh.

L’Autorità Palestinese ha respinto la richiesta di Israele di condurre un’indagine congiunta sull’uccisione della giornalista e ha rifiutato di consegnare il proiettile che l’ha uccisa. (Al Arabiya)

Il presidente sudcoreano offre vaccini contro il covid alla Corea del Nord.

Non è chiaro se la Corea del Nord, che fin ora non ha somministrato vaccini conosciuti, accetterà l’assistenza di Seoul. Nei gironi scorsi la Corea del Nord ha annunciato un’epidemia “esplosiva” di covid che avrebbe già fatto sei morti e infettato più di 350.000 persone, secondo i media statali. (NK News)

Ad oggi, la prima fabbrica africana di vaccini per il covid non ha ricevuto un solo ordine.

Il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa ha esortato i donatori e gli altri paesi del continente ad acquistare i vaccini dai produttori africani. L’autorizzazione di Johnson & Johnson alla sudafricana Aspen Pharmacare a produrre il vaccino era stata salutata come una risposta alla lotta dell’Africa per ottenere l’accesso alle cure per il covid. (Africa News)

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