Ultim’Ora III/060 – Russia: un movimento contro la guerra senza precedenti.

La Corea del Nord afferma che gi ultimi test missilistici mirano alla costruzione d’un sistema di sorveglianza satellitare.

L’ottavo razzo quest’anno sembrava essere stato lanciato dall’area vicino all’aeroporto internazionale di Pyongyang. (The Korea Herald)

Bielorussia: l’ultimo referendum rafforza i poteri del presidente Lukashenko.

Più del 65% della popolazione ha votato a favore degli emendamenti alla costituzione, garantendo l’immunità giudiziaria a vita per gli ex presidenti. Ha anche rinunciato al suo status di paese non nucleare, aprendo la strada al trasferimento di armi nucleari russe sul suolo bielorusso. (Deutsche Welle)

L’invasione dell’Ucraina spinge i mercati e l’economia in acque inesplorate.

Il petrolio è salito alle stelle e il rublo ha sprofondato mentre la banca centrale russa ha raddoppiato i tassi di interesse per contrastare le ricadute finanziarie. (US News & World Report)

Russia: un movimento contro la guerra senza precedenti.

Nonostante la repressione, l’opposizione all’offensiva militare in Ucraina sta conquistando cittadini finora apolitici e segnala crescenti e profonde spaccature all’interno della società russa. Per manifestare il proprio dissenso rispetto alla strategia militarista del Cremlino, la Novaya Gazeta ha pubblicato in prima pagina un articolo d’apertura del suo direttore, il premio Nobel Dmitry Muratov, dal titolo a sei colonne “La Russia bombarda l’Ucraina” e un sottotitolo in russo e in ucraino dove si afferma che  “Novaya Gazeta considera la guerra una follia, non vede il popolo ucraino come un nemico e la lingua ucraina come una lingua nemica”. L’articolo ha dovuto essere rimosso dal sito del giornale su richiesta della Procura generale. (Novaya Gazeta)

La Turchia bloccherà le navi da guerra russe.

La Turchia ha riconosciuto ufficialmente gli attacchi della Russia all’Ucraina come uno “stato di guerra”. Conseguentemente un trattato internazionale autorizzerebbe Ankara a limitare il passaggio delle navi da guerra attraverso lo strategico stretto dei Dardanelli e del Bosforo. Inizialmente, Ankara aveva definito l’invasione russa una “operazione militare”; ora il ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu ha dichiarato che “non si tratta più un’operazione militare ma di un vero stato di guerra”, in un’intervista alla CNN in lingua turca. (The Moscow Times)

L’UE mette al bando le emittenti russe Russia Today e Sputnik.

L’Unione Europea ha deciso di oscurare Russia Today e Sputnik, ma non ha specificato come. La decisione di Bruxelles è stata subito impugnata dal canale RT, accusato di “diffondere falsità” dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen. (CNN)

La guerra in Ucraina costringe l’ungherese Orbán a funambolismi politici.

Il primo ministro ungherese filorusso e anti-immigranti, che poche settimane fa si opponeva a ogni tipo di sanzione contro la Russia, è costretto a fare marcia indietro mentre le elezioni sono alle porte. (The New York Times)

La Russia intensifica la campagna di censura, facendo pressione sui giganti tecnologici.

Google, Apple, fra gli altri, sono stati richiamati al rispetto d’una nuova legge che li rende più vulnerabili alle richieste di censura del Cremlino. (The New York Times)

La Russia attacca la città ucraina di Kharkiv forse con bombe a grappolo.

Secondo i filmati esaminati da Human Rights Watch, le forze russe hanno usato razzi armati di bombe a grappolo Smerch, che disperdono submunizioni nell’area circostante. Queste armi sono vietate dalla convenzione ONU di Dublino del 2008. (The Washington Post)

Tra il ruggito del nazionalismo, in Cina emergono alcune voci contrarie alla guerra.

Con petizioni, poesie e proteste individuali, un piccolo ma sempre più audace contingente di cinesi si è espresso contro le incursioni di Mosca contro l’Ucraina, contraddicendo direttamente il fermo sostegno del governo all’alleato russo. Media locali hanno riferito che un uomo a Hangzhou ha alzato un cartello con la scritta  “Stop War” in inglese. Su WeChat, il poeta cinese Yu Xiuhua ha pubblicato una poesia, intitolata “Prego che una poesia possa fermare un carro armato”. (The Washington Post)

Il Regno Unito vuole chiudere i porti britannici alle navi russe.

La petroliera NS Champion, di proprietà dello stato russo, attraccherà ugualmente alle Orcadi. (The Guardian)

La posizione giudiziaria di Giuliani si aggrava mentre si indaga sul suo teorema dei “falsi elettori”.

Gli ex pubblici ministeri affermano che le possibili accuse potrebbero contemplare il reato di falsificazione dei documenti di voto e persino quello di cospirazione per frodare gli Stati Uniti. (The Guardian)

Guerra in Ucraina: le reti sociali rafforzano le misure contro la Russia.

Le principali reti sociali hanno adottato, in ordine sparso, misure volte al controllo dei messaggi dei media pubblici russi, ormai privati di ogni pubblicità. (Le Monde)

In Etiopia attacchi “senza precedenti” contro i profughi eritrei.

Nel Tigré orientale, nella regione settentrionale dell’Afar, i campi profughi sono spesso bersaglio delle violenze degli insorti tigrini. (Le Monde)

Gli Stati Uniti ospiteranno il prossimo vertice dell’ASEAN a Washington, a marzo.

Il presidente Joe Biden ha invitato i leader dell’Associazione delle nazioni del sud-est asiatico ad un vertice speciale. (ABC News)

In Messico nella guerra tra i cartelli sono scomparse quasi 100.000 persone.

Alla periferia di Nuevo Laredo, a miglia dal confine con gli Stati Uniti, è stato scoperto un sito dove un numero imprecisabile di essi è stato cremato per distruggere ogni traccia della loro morte violenta. (Associated Press)

NSO intenta una causa per diffamazione contro Calcalist per i suoi articoli sull’uso di software di intercettazione da parte della polizia.

L’azienda di sorveglianza informatica chiede un milione di nuovi shekel (€ 280.000) di danni al  quotidiano finanziario Calcalist, di proprietà di Yedioth Ahronoth, per una serie di articoli nelle ultime settimane in cui si affermava che la polizia israeliana ha utilizzato illegalmente il programma di intercettazione dell’azienda contro attivisti, giornalisti e funzionari governativi. (The Times of Israel)

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