La Cina di Xi Jinping si sta chiudendo sempre più al resto del mondo.
L’approccio globale degli scorsi decenni ha aiutato la nazione a prosperare. Ora, però, il suo leader sembra intenzionato a riformulare l’incontro con le altre culture come uno scontro a somma zero. I responsabili dell’istruzione impongono sempre maggiori restrizioni allo studio dell’inglese e obbligano gli studiosi a chiedere un’autorizzazione per partecipare alle conferenze internazionali anche in rete. Le autorità di regolamentazione puniscono le aziende cinesi che raccolgono finanziamenti all’estero. Xi esorta gli artisti ad abbracciare la “fiducia culturale” e a promuovere la letteratura e l’arte tradizionali cinesi, mettendoli in guardia dall’imitare Hollywood. Il governo, infine, appellandosi alla pandemia di coronavirus, lesina sul rilascio dei passaporti, simbolo fisico di un mondo interconnesso. I confini del paese sono quasi del tutto chiusi. (The New York Times)