Questo è solo uno dei tre episodi, nelle ultime 24 ore, in cui i caschi blu dell’ONU sono finiti sotto il fuoco israeliano. Due militari indonesiani della forza di interposizione UNIFIL sono rimasti leggermente feriti dopo che la torre di guardia della base principale del contingente a Naqoura è stata colpita. Informalmente Israele si giustifica dicendo che le forze di Hezbollah si posizionano sistematicamente in prossimità delle basi ONU per servirsi dei militari Unifil come scudi umani. [The Jerusalem Post]
Quasi un milione di civili è in fuga dalla guerra in Libano, sostiene l’ONU.
In Libano cresce il numero dei civili sfollati e in condizioni disperate, vittime della guerra di Israele contro Hezbollah. A una settimana dall’inizio delle ostilità di terra, i rifugi in Libano si stanno riempiendo oltre ogni limite. [The New York Times]
L’India piange Ratan Tata, leggenda dell’economia nazionale e icona del paese, morto a 86 anni.
Centinaia di dirigenti aziendali, politici, celebrità e persone comuni hanno affollato il centro finanziario indiano di Mumbai per porgergli l’ultimo saluto. Ratan Tata ha trasformato il gruppo fondato dal bisnonno più di cento anni fa in un conglomerato da 100 miliardi di dollari. [NDTV]
Il presidente di Taiwan sfida la Cina nel suo primo discorso per la festa nazionale dell’isola.
Lai Ching-te nel suo discorso ufficiale sottolinea l’unità e la stabilità di Taiwan, esortando i taiwanesi a lavorare insieme per rafforzare il paese e aumentare la prosperità nazionale. Contemporaneamente stuzzica Pechino giurando di resistere a qualsiasi tentativo di annessione o invasione dell’isola. [Taipei Times]
Le popolazioni degli animali selvatici sono crollate del 73% nell’ultimo mezzo secolo.
In alcune aree, il rapporto Living Planet della Zoological Society of London (ZSL) ha rilevato che gli animali selvatici sono diminuiti fino del 95%. La foresta pluviale amazzonica è particolarmente colpita. [ZSL]
La Francia si trova di fronte a un abisso finanziario “colossale”.
Il nuovo e fragile governo Barnier deve cercare di tappare il buco. Velocemente. [The Economist]
La Russia recluta giovani donne africane per l’assemblaggio di droni da usare in Ucraina.
Circa 200 donne africane tra 18 e 22 anni sono state reclutate per lavorare in una fabbrica di droni progettati dall’Iran nella zona economica speciale di Alabuga, nel distretto di Yelabuzhsky della repubblica russa del Tatarstan. “Alabuga Start” è un programma di studio-lavoro utilizzato per reclutare personale con video e annunci di lavoro, senza però fare menzione di quello che produce la fabbrica. [Newsweek]
All’inizio di ottobre, il ministro della difesa sudcoreano Kim Yong-Hyun ha annunciato in parlamento che la Corea del Nord stava pianificando l’invio di truppe in Ucraina per combattere al fianco della Russia. L’agenzia di notizie Interfax-Ucraina, citando una fonte dei servizi segreti militari, il 4 ottobre ha scritto che soldati nordcoreani sono arrivati nella parte dell’Ucraina controllata dai russi “per scambiare esperienze” con le loro controparti russe e che sei di essi sono stati uccisi e tre feriti in un attacco missilistico ucraino. [The Kyiv Post]
Spagna: il primo ministro Sánchez punta sull’immigrazione per la crescita dell’economia del paese.
Sánchez riformerà la normativa sull’immigrazione entro un mese e chiede all’UE di anticipare di un anno il patto su migrazione e asilo. Il presidente del governo spagnolo ha annunciato misure per facilitare l’insediamento degli immigrati nel paese e ha difeso l’immigrazione e i suoi vantaggi economici, nonostante altri stati europei tentino di chiudere le frontiere ai nuovi arrivati. [Expansión]
Da gennaio, OpenAI ha dovuto bloccare “più di 20 operazioni e reti ingannevoli” che tentavano di servirsi del motore GPT a fini eversivi in un anno significativo per la democrazia in tutto il mondo con oltre 4 miliardi di persone che si recheranno alle urne in più di 40 paesi. [OpenAI]
La campagna dei gruppi per i diritti umani che la accusavano di essere “inadatto a servire nel Consiglio per i diritti umani” è stata più forte del suo petrolio. In Arabia Saudita, sotto il governo di Mohammed bin Salman, tra il 21 giugno 2017 e il 9 ottobre 2024 sono state eseguite 1.115 condanne a morte; negli ultimi dieci mesi, le esecuzioni sono state 213. [The Guardian]
Oltre 370 milioni di donne e ragazze, ovvero quasi una su otto, ha subito stupro o aggressione sessuale prima di compiere 18. Un nuovo rapporto dell’Unicef descrive la violenza sessuale contro i minori come una violazione “schiacciante” dei diritti umani, di cui i sopravvissuti che portano il trauma fino all’età adulta. [The Guardian]
La coreana del Sud Han Kang insignita del premio Nobel per la letteratura.
La 53enne autrice di narrativa aveva già vinto il Man Booker International Prize nel 2007 per il suo romanzo “La Vegetariana”. Durante la cerimonia è stata elogiata “per la sua intensa prosa poetica che affronta i traumi storici ed espone la fragilità della vita umana”. [The Nobel Prize]
Negli ultimi due decenni, una rivoluzione scolastica ha interessato gran parte dei paesi in via di sviluppo. Le università sono spuntate a migliaia e agricoltori, braccianti e pastori hanno investito tutte le loro risorse nell’istruzione superiore dei figli, che sognavano di diventare avvocati, ingegneri o diplomatici. Ma nel mondo non ci sono abbastanza posti di lavoro per colletti bianchi per assorbirli tutti. [The Wall Street Journal.]
In Etiopia, il cambio di presidenza è stato provocato dal primo ministro.
Sahle-Work Zewde è uscita dalla porta di servizio. La presidente etiope si è dimessa davanti alla Camera dei Rappresentanti, nel corso di una cerimonia frettolosa, senza discorsi e quasi ignorata dai media statali. Un’uscita poco dignitosa per questa donna di 74 anni che incarnava, al suo arrivo nel 2018, le speranze di rinnovamento democratico in Etiopia insieme al primo ministro Abiy Ahmed. La brusca fine del suo mandato tradisce il disagio che si era instaurato tra i due capi dell’esecutivo etiope e l’amarezza dell’ormai ex presidente, costretta a deplorare il fallimento della transizione nel suo paese. Sahle-Work Zewde, in carica dal 2018, non è riuscita ad influenzare la politica del suo paese e soprattutto non è riuscita a prevenire la guerra e gli abusi nel Tigré. [Le Monde]
Norvegia, Ungheria e Repubblica Ceca hanno limitato l’ingresso o i diritti sociali di quanti sono fuggiti dall’invasione russa, appellandosi al costo delle cure a alla presenza di troppi uomini in età da combattimento. [Le Monde]
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