Gli errori del controspionaggio statunitense hanno contribuito a costruire il mito della fortezza nelle Alpi in stile “Dove osano le aquile”.
Un nuovo libro afferma che i messaggi intercettati, inviati durante la seconda guerra mondiale da Allen Dulles, in seguito diventato capo della CIA, hanno alimentato la campagna di disinformazione. Il mito secondo cui, nella primavera del 194, i nazisti stessero ammassando armi e una forza di 100.000 soldati fanatici per un’ultima resistenza nelle Alpi austro-bavaresi, era in realtà privo di fondamento, ma aveva una forte presa sull’immaginazione dei capi militari americani e britannici , che temevano la prosecuzione della guerra per molti altri anni. (The Guardian)