Ultim’Ora II/290 – In Iraq il peggior nemico degli Usa ora è il suo migliore alleato.

17 missionari statunitensi e i loro familiari rapiti ad Haiti.

I bambini rapiti dalla banda stavano tornavano a casa da un orfanotrofio vicino a Port-au-Prince. (BBC)

Spie britanniche, tra il 1965 3 il 1966,  hanno incitato all’uccisione dei comunisti indonesiani.

Tra il 1965 e il 1966 sono state eliminate almeno 500.000 persone (ma alcune stime dicono tre milioni) legate al Partito comunista indonesiano (PKI). Documenti recentemente desecretati svelano il ruolo scioccante svolto dalla Gran Bretagna nel massacro protrattosi fino alla deposizione del presidente filocomunista Sukarno. (The Guardian)

Il Venezuela interrompe i colloqui con l’opposizione dopo che il suo inviato è stato estradato negli Stati Uniti.

Alex Saab, alleato del presidente Nicolás Maduro, è stato estradato con l’accusa di riciclaggio dopo una battaglia legale durata 16 mesi. Il Venezuela parla di “colpo di mano diplomatico”. (The Guardian)

Una giudice argentina processa l’ex ministro Rodolfo Martín Villa per omicidio e tortura durante il regime franchista.

Il magistrato ordina il sequestro dei beni dell’ex ministro per un importo pari a 10 milioni di euro e chiede documentazioni alla Spagna. (El Mundo)

Gli americani sono preoccupati per alcune costruzioni cinesi nella base navale cambogiana di Ream.

Immagini satellitari mostrano la costruzione di tre nuovi edifici e una strada finanziati dalla Cina, mentre strutture erette con l’aiuto degli Stati Uniti sono state distrutte. (Le  Monde)

Tunisia: arrestato il deputato e uomo d’affari Mehdi Ben Gharbia.

È accusato di reati fiscali e riciclaggio. (Anadolu Agency)

Le proteste in Congo si fanno violente mentre il parlamento sceglie il capo della commissione elettorale.

L’Assemblea nazionale ha scelto Denis Kadima, un esperto di elezioni con decenni di esperienza, alla guida della Commissione elettorale nazionale indipendente (CENI), un organismo che analisti politici e diplomatici hanno criticato per il suo ruolo nelle controverse elezioni del 2018 quando Felix Tshisekedi è risultato eletto presidente. Nel 2023 Tshisekedi certamente brigherà per un secondo mandato e la Ceni potrebbe giocare ancora un ruolo fondamentale. (Reuters)

A Yogyakarta una legge coloniale olandese impedisce ancora ai cinesi indonesiani di possedere la terra.

Il sultanato semi-autonomo indonesiano concede ai cittadini di etnia cinese solo titoli di locazione fino a 30 anni, dopo aver resuscitato una legge olandese dell’era coloniale. Sebbene il divieto sia visto unanimemente come una politica discriminatoria, i tentativi di abolirlo non sono serviti a nulla. (South China Morning Post)

Dopo le elezioni irachene, un leader sciita emerge come uno strano alleato degli Stati Uniti.

Gli Stati Uniti una volta minacciarono di uccidere Muqtada al-Sadr mentre la sua milizia combatteva contro le forze di occupazione. Ora, il potente religioso è dalla parte di Washington nel tenere a bada l’Iran. (The New York Times)

La violenta campagna di espulsioni dell’Assam indiano fa rivivere le tensioni contro i migranti privi di documenti.

L’Assam alimenta da tempo profondi sentimenti contro gli immigrati provenienti dall’attuale Bangladesh, siano essi indù che musulmani,: una reazione diffusa a decenni di migrazioni iniziate nell’era coloniale. Negli ultimi anni, il governo statale ha cercato di identificare i migranti privi di documenti richiedendo a tutti i 33 milioni di residenti di fornire documenti, vecchi anche di decenni, e prove di parentela con i loro genitori per l’iscrizione nell’anagrafe di cittadinanza. Il governo definisce cittadini dell’Assam come “coloro che possono fornire la prova di essere in India da prima del 25 marzo 1971”. Alla fine del censimento, 1,9 milioni di persone sono state escluse dal registro, anche se il risultato finale è in attesa di una nuova verifica richiesta dal governo. Questi cittadini rischiano di diventare apolidi. (The Washington Post)

L’uccisione di un ex deputato siriano potrebbe segnare una nuova fase della campagna israeliana.

La morte dell’ex deputato siriano druso Midhat Saleh, presumibilmente colpito da un cecchino israeliano, potrebbe segnare una nuova fase in quella che Israele chiama la sua guerra contro il posizionamento iraniano nella vicina Siria. L’agenzia di stampa statale siriana riferisce che Midhat Saleh è stato ucciso a Ein el-Tinneh, un villaggio lungo la frontiera israeliana sulle alture del Golan, dove gestiva un ufficio del governo siriano. I media israeliani affermano che Saleh forniva informazioni tattiche all’esercito iraniano contro Israele. (Associated Press)

Piogge torrenziali e frane fanno 25 morti nel sud dell’India.

Circa 24 ore dopo una serie di smottamenti che ha colpito i villaggi al confine di Kottayam-Idukki, il bilancio delle vittime in incidenti legati alla pioggia nel distretto è salito a 18. (The Hindu)

Il nuovo premier giapponese Kishida invia offerte a un simbolico e  controverso santuario di Tokyo.

La Corea del Sud ha reagito definendo il gesto deludente e deplorevole e ha esortato i leader giapponesi ad “affrontare con decisione gli errori della loro storia”. L’offerta di un albero masakaki in occasione della festa biennale del santuario è stata giudicata un errore diplomatico anche dalla stampa cinese. (Japan Times)

Fonti

Per la redazione di questa edizione sono state utilizzate le seguenti fonti: ABC, AP, FAO, Haaretz, Hurriyet Daily News, Independent, New Straits Times, O Globo, Rainforest Action Network, Reuters, Scientific American, South China Morning Post, The Guardian, The Jerusalem Post, The New York Times, The Times, The Washington Post, Wikipedia.

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