Gli umani “stiamo spingendo la Terra verso il punto di non ritorno”.
Un sondaggio globale rileva che il 74% delle persone vuole che le crisi climatiche e la protezione della natura abbiano la priorità su posti di lavoro e profitti.
I talebani ‘intavolano colloqui per formare il governo’.
Amir Khan Muttaqi negozia con esponenti politici della capitale per costruire un “governo afghano inclusivo”. Muttaqi, ministro dell’istruzione superiore quando i talebani erano al potere, ha avuto colloqui con Abdullah Abdullah, un tempo capo del consiglio negoziale del paese, e l’ex presidente Hamid Karzai.
Cinque dirigenti talebani di cui sentiremo parlare molto.
Il compito del nuovo capo di Stato sarà più impegnativo del 1996. Ecco cinque nomi della nomenclatura di Kabul da tenere a mente: 1. Haibatullah Akhundzada, “capo supremo dei fedeli”, giurista islamico considerato la massima autorità in materia politica, religiosa e militare; 2. Mullah Abdul Ghani Baradar, cofondatore dei talebani, dirige l’ufficio politico. Nel 2010 è stato catturato dalle forze di sicurezza nella città di Karachi, nel sud del Pakistan, ed è rimasto in carcere fino al 2018; 3. Sirajuddin Haqqani, figlio dell’alto comandante mujaheddin Jalaluddin Haqqani, guida la rete Haqqani, un gruppo poco organizzato che sovrintende alle risorse finanziarie e militari dei talebani attraverso il confine tra Pakistan e Afghanistan; 4. Mullah Mohammad Yaqoob, figlio del cofondatore talebano Mullah Omar, sovrintende alle operazioni militari del gruppo Sher Mohammad Abbas Stanekzai. Viceministro del governo talebano prima della sua destituzione, ha vissuto a Doha per quasi un decennio ed è diventato il capo dell’ufficio politico del gruppo nel 2015; 5. Abdul Hakim Haqqani, capo della squadra negoziale dei talebani, già a capo della giustizia ombra dei talebani e del suo potente consiglio di studiosi religiosi è ritenuto una delle persone di cui Akhundzada si fida maggiormente.
I talebani parlano di ‘amnistia’ e si dicono pronti ad accogliere donne nel loro governo.
Le promesse di amnistia di Enamullah Samangani, membro della commissione culturale dei talebani, sono tra i primi segnali su come i talebani potrebbero governare. Ma alcuni a Kabul affermano che i combattenti talebani hanno elenchi di persone che hanno collaborato con il governo e li stanno cercando. Samangani ha affrontato il problema delle preoccupazioni delle donne, affermando che sono state “le principali vittime degli oltre 40 anni di crisi in Afghanistan”; poi ha aggiunto che “l’Emirato islamico dell’Afghanistan è pronto a fornire alle donne l’ambiente per lavorare e studiare e la presenza delle donne in diverse strutture (governative) secondo la legge islamica e in conformità con i nostri valori culturali”. Con un altro segno degli sforzi dei talebani per ritrarre una nuova immagine, un funzionario talebano si è lasciato intervistare da una presentatrice televisiva dell’emittente privata Tolo, un’interazione che una volta sarebbe stata impensabile.
Ashraf Ghani, la cui ubicazione attuale è sconosciuta, ha lasciato l’Afghanistan domenica. L’agenzia russa Ria Novosti dice che è stato costretto a lasciare a terra un bel po’ di denaro perché nell’elicottero non c’era più spazio.
Biden ha promesso che da presidente avrebbe riportato l’ordine nella vasta burocrazia federale. Ha promesso di consolidare il ruolo dell’America nel mondo. Ha pubblicizzato la sua conoscenza dei leader mondiali e la sua profonda esperienza in politica estera. Le immagini dall’Afghanistan hanno messo a nudo un’incapacità di pianificare, una sottovalutazione dell’avversario e l’incapacità di correggere e rimediare rapidamente gli errori commessi.
Gli agricoltori dell’Arizona sosterranno il peso iniziale, ma si profilano razionamenti più ampi mentre il cambiamento climatico continua a influenzare la portata del fiume.
I vaccini covid prodotti in Africa vengono esportati in Europa.
Johnson & Johnson sta inviando le dosi prodotte in Sud Africa verso altre parti del mondo, mentre i paesi africani aspettano la maggior parte delle dosi che hanno ordinato.
I fiori che adornavano la mummia dell’illustre faraone furono scoperti insieme ai suoi resti alla fine del XIX secolo. Perduta negli anni tra le due guerre, la raccolta venne ritrovata nel 1964, in una soffitta di Parigi, per essere ancora dimenticata.
Per la redazione di questa edizione sono state utilizzate le seguenti fonti: Associated Press, Le Monde, Newsweek, Ria Novosti, The Guardian, The New York Times, The Washington Post, Wikipedia.
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