La candidata all’opposizione Maia Sandu ha vinto al ballottaggio presidenziale della Moldova con il 56% dei voti. Sandu è favorevole a legami più stretti con l’Unione europea.
Il rifiuto del presidente di ammettere la sconfitta è entrato in una fase molto pericolosa perché blocca l’insediamento del suo successore, nascondendogli le informative dei servizi segreti e i dati sulla pandemia.
Un accordo mediato dalla Russia ha posto momentaneamente fine ai combattimenti del Nagorno-Karabakh, dando tempo agli armeni di fare i bagagli e bruciare le case che dovranno abbandonare, mentre gli azeri si preparano a riprendere possesso delle terre perdute nei conflitti precedenti.
La faida del primo ministro Abiy Ahmed con il partito ribelle al governo della regione del Tigré è esplosa in una guerra sanguinosa, con bombardamenti, massacri e divisioni etniche, che minaccia di sconvolgere l’intero Corno d’Africa.
Durante tutto il periodo della votazione in rete, l’albatro degli antipodi ha ottenuto il maggior numero assoluto di preferenze, ma il kākāpō è rimasto in testa con la maggior parte dei voti complessivi secondo il sistema di voto alternativo, che consente di indicare l’ordine di gradimento dei candidati.
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